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Riconoscimento delle lingue dei segni: il Consiglio federale non rispetta la volontà del Parlamento!

Oggi, venerdì 8 dicembre 2023, la Federazione svizzera dei sordi è estremamente amareggiata nel constatare che il Consiglio federale elude la volontà del Parlamento! inserendo il riconoscimento delle lingue dei segni nell’ambito della revisione della legge sull’uguaglianza delle persone con disabilità (LDis) invece di elaborare una legge ad hoc sulle lingue dei segni e l’uguaglianza delle persone sorde. Agendo in questo modo, il Consiglio federale propone una politica manifestamente simbolica e priva di ogni misura concreta intesa a migliorare realmente la situazione delle persone sorde e deboli di udito.

Il riconoscimento giuridico delle lingue dei segni costituisce una condizione indispensabile per migliorare la situazione delle persone sorde e deboli di udito in Svizzera. Ciò implica non soltanto il riconoscimento delle lingue dei segni, ma anche la loro incentivazione e l’attuazione di misure a favore dell’uguaglianza delle persone con deficit uditivo. È quanto hanno ben compreso le Camere federali adottando nel 2022 la mozione 22.3373 «Riconoscimento della lingua dei segni mediante una legge sulla lingua dei segni». Una mozione che chiede chiaramente al Consiglio federale di elaborare una legge ad hoc allo scopo di riconoscere le lingue dei segni svizzere, di garantirne la promozione e lo sviluppo, così come l’uguaglianza delle persone sorde e deboli di udito attraverso tutta una serie di misure concrete.

Annunciando oggi di voler includere il riconoscimento delle lingue dei segni nella revisione della LDis, senza prevedere insieme a questo riconoscimento l’adozione di misure concrete a favore dell’uguaglianza delle persone sorde e deboli di udito e la promozione delle lingue dei segni, il Consiglio federale ignora chiaramente la volontà del Parlamento e propone una politica puramente simbolica che non migliorerà affatto la vita quotidiana delle persone sorde e deboli di udito.

La Federazione svizzera dei sordi chiede quindi oggi che il mandato del Parlamento sia rispettato dal Consiglio federale e che le lingue dei segni non siano considerate come una disabilità, ma siano riconosciute come vere lingue da promuovere e che siano prese misure egalitarie in favore delle persone sorde e deboli di udito nei settori delle prestazioni di servizio, dell’istruzione, dell’occupazione, della comunicazione, della salute, della politica e della cultura. Si tratta di un passo necessario per migliorare in modo duraturo ed efficace la situazione delle persone sorde o deboli di udito in Svizzera affinché esse possano apprendere, vivere e sviluppare la loro lingua e la loro cultura.

Persona di contatto
Massimo Baciocchi, Comunicazione & Media
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Pubblicato su 8. Dicembre 2023