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Comunicati stampa

CDPD: a otto anni dall’adesione della Svizzera, le persone sorde sono ancora in attesa di risultati concreti!

Nella primavera del 2014, la Svizzera ha ratificato la Convenzione dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità (CDPD). L’adesione lasciava sperare che negli anni successivi in Svizzera vi sarebbero stati progressi nella politica in favore delle persone disabili. Otto anni più tardi, allorché la Svizzera si appresta a sottoporsi all’audit del Comitato dell’ONU per i diritti delle persone con disabilità, la Federazione svizzera dei sordi constata che nonostante le belle promesse non è cambiato pressoché nulla per le persone sorde!

In teoria, la ratifica della Convenzione dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità (CDPD) da parte della Svizzera avrebbe dovuto condurre a un netto miglioramento delle condizioni di vita delle persone disabili residenti in Svizzera. Alle persone sorde, ad esempio, la convenzione prometteva non solo il riconoscimento della loro identità culturale, bensì anche di altri diritti come l’offerta di informazioni nella lingua dei segni da parte dei servizi pubblici, l’apprendimento facilitato della lingua dei segni o la messa a disposizione di interpreti. Apponendo la sua firma alla convenzione, la Svizzera però s’impegnava soprattutto a promuovere e riconoscere le lingue dei segni svizzere!

Tale aspettativa purtroppo è stata totalmente delusa, dato che a otto anni dalla ratifica la Federazione svizzera dei sordi deve ancora continuare a battersi, sia a livello federale che cantonale, per la maggior parte dei diritti menzionati nella CDPD. Ma il peggio è che, nel settembre 2021, nel rapporto sulle «Possibilità di riconoscimento giuridico della lingua dei segni in Svizzera», il Consiglio federale ha dichiarato che non è necessario riconoscere le lingue dei segni svizzere per conseguire un’effettiva inclusione delle persone sorde nella società svizzera.

La Federazione svizzera dei sordi non è disposta ad accettare tale presa di posizione, dato che a sua vista il riconoscimento giuridico delle lingue dei segni è un prerequisito indispensabile per migliorare la situazione delle persone sorde in Svizzera, garantire il rispetto dei loro diritti nonché l’accesso equo al mercato del lavoro, al sistema sanitario, alle offerte culturali o di formazione. Per questo motivo, mercoledì 9 marzo 2022, parteciperà alla manifestazione organizzata da Inclusion Handicap che si terrà a Berna sulla Waisenhausplatz e s’impegnerà affinché la Svizzera elabori prontamente un piano d’azione concreto, in modo da applicare i diritti promessi con la ratifica della CDPD, che prevede il riconoscimento delle lingue dei segni svizzere per conseguire l’effettiva inclusione delle persone sorde.

Pubblicato su 7. Marzo 2022