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Comunicati stampa

La commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio degli Stati, si è espressa a favore della Lingua dei segni!

La Federazione Svizzera dei Sordi è lieta che, dopo l’ampio sì del Consiglio Nazionale di quest’estate, la Commissione della Scienza, dell’Educazione e della Cultura del Consiglio degli Stati (CSEC-CS) sostenga a sua volta la mozione 22.3373 “Riconoscimento della lingua dei segni mediante una legge sulla lingua dei segni”. Questa decisione dimostra che i membri della Commissione comprendono l’importanza di una legge sulla lingua dei segni e sui diritti delle persone sorde.

Martedì 8 novembre 2022, il Comitato della Scienza, dell’Educazione e della Cultura del Consiglio degli Stati (CSEC-CS) ha esaminato il rapporto del Consiglio Federale “Possibilità di riconoscimento delle lingue dei segni svizzere” e ha ascoltato la Presidente della Federazione Svizzera dei Sordi, Tatjana Binggeli, per discutere il tema della lingua dei segni e della parità di diritti per le persone sorde e deboli di udito.

In seguito all’audizione, la maggioranza della Commissione si è convinta dell’importanza del riconoscimento delle tre lingue dei segni svizzere e ha pertanto votato a favore della mozione 22.3373, che era già stata adottata dal Consiglio Nazionale durante l’ultima sessione estiva e che incarica il Consiglio federale di “presentare una legge federale sul riconoscimento delle lingue dei segni e sull’uguaglianza delle persone sorde e deboli di udito”. Lo scopo di questa legge è quello di riconoscere e promuovere la lingua dei segni e l’uguaglianza delle persone sorde e deboli di udito, in particolare per quanto riguarda l’accesso all’informazione, alla comunicazione, alla partecipazione politica, ai servizi, alla formazione, al lavoro, alla cultura e alla salute.

Anche se c’è ancora molta strada da fare per il riconoscimento delle lingue dei segni, la Federazione Svizzera dei Sordi accoglie con favore la posizione assunta dalla CSEC-CS sulla mozione 22.3373. Il voto espresso dimostra che la maggioranza dei membri della Commissione ha capito che la questione delle lingue dei segni non trova ancora sufficiente spazio nella legislazione sulla disabilità e che le leggi attualmente in vigore non bastano per affrontare la discriminazione quotidiana che le persone sorde e deboli di udito continuano a subire.

Pubblicato su 10. Novembre 2022